Nel giardino le Graminacee
ornamentali sono le piante di uso più recente. Il loro aspetto riporta la mente
agli habitat selvaggi battuti dal vento e dalle vedute infinite. Le grandi
praterie americane del nord ovest, le highland scozzesi. In effetti si tratta
di piante provenienti da ogni angolo del globo, quasi tutte appartenenti alla
famiglia delle Gramineae-Poaceae.
In passato erano utilizzate con
parsimonia e solo allo scopo di “riempire” o dare volume a bordi misti ed
aiuole. Ora il loro impiego è più diretto ad esaltarne le trame e la testura,
nonché le numerose e intriganti colorazioni che vanno dal verde brillante al
bronzo al rosso, passando per un’ampia gamma di gialli, avorio, grigi e grigi
blu, anche con effetti metallici piuttosto pronunciati.
Le Graminaeae-Poaceae sono un vasto
gruppo di piante (in totale circa 10.000) a cui appartengono anche i cereali
più noti e alcune tra le più belle e versatili specie da giardino che, nel
corso dell’evoluzione, si sono adattate agli ambienti più diversi
distribuendosi in tutto il mondo.
Alcune specie nei mesi invernali
assumono tonalità particolari che si esaltano grazie ai freddi della stagione,
diventando così indispensabili per rendere interessanti i giardini proprio in
un momento in cui le fioriture sono assenti e la presenza di arbusti e cespugli
con bacche è sempre abbastanza limitata.
Tutto sommato le graminacee
ornamentali sono piante facili da gestire, con una sola potatura all’anno si
elimina la parte aerea deperita al termine dell’inverno. Ogni tre o cinque anni
si possono suddividere i cespi formando altre piante.
COME COLTIVARLE
L’utilizzo in contenitore su balconi
e terrazzi ma anche in cortili, patii e piccoli giardini, ha avuto un forte
incremento negli ultimi anni, anche perché si tratta di vegetali che una volta
installati richiedono poche cure.
Per chi decide di utilizzarle in
contrnitori su balconi è conveniente sceglierene di capienti e profondi o
cassette di grandi dimensioni; vanno bene anche i grossi vasi in terracotta o
plastica, preferibilmente alti e stretti, per meglio mettere in evidenza la
bellezza e la verticalità della vegetazione. Le piante in vaso devono essere
rinvasate ogni due anni nel caso di specie vigorose; per le specie meno
vigorose questa operazione la si esegue ogni 3-4 anni.
Chi invece decide di coltivarle a
pieno campo, quindi sul terreno del proprio giardino, deve tenere in
considerazione che le graminacee mal tollerano i ristagni idrici, se il terreno
fosse un po’ pesante e poco drenante è bene lasciare in fondo alla buca
d’impianto del materiale come ghiaia, ciottoli o argilla espansa, per garantire
lo sgrondo dell’acqua.
Nella buca d’impianto aggiungere
anche un fertilizzante organico tipo cornunghia o letame pellettato così da
costituire una dotazione per gli anni a venire.
Con l’avanzare della primavera si
assiste a un rapido sviluppo; in estate l’acqua dovrà essere fornita in modo
regolare, ma mai in eccesso, perchè queste piante sopportano la siccità (la
resistenza alla siccità è ovviamente minore in vaso).
Si utilizzano anche per aiuole
stradali, rotonde o comunque in tutte le situazioni urbane dove occorre
resistere all’inquinamento e a terreni difficili. Le graminacee si acquistano e
si piantano preferibilmente in primavera.
LA DISPOSIZIONE NEL GIARDINO – COME INSERIRLE NEL PROGETTO
Le graminacee ornamentali si adattano
perfettamente sia ai giardini moderni e che in quelli country o di campagna di
aspetto più naturale. I loro effetti, anche dinamici, perché si muovono con un
alito di vento, le rendono altresì interessanti per giardini concettuali.
Non dovrebbero mancare in tutte le
situazioni in cui servono piante rustiche capaci di adattarsi al caldo e
all’asciutto oppure all’opposto accanto a laghetti e ruscelli. Non mancano le
specie e le varietà compatte che possono vegetare perfettamente in vasi e contenitori,
sia caduche che sempreverdi.
Le specie di maggiore dimensione si
possono usare come esemplari isolati oppure, in una bordura molto lunga, al
fine di creare ritmo e variabilità nella composizione, da ripetere a una certa
distanza. Quelle di taglia minore, danno i migliori risultati se piantate in
massa. Le graminacee a cespuglio si accostano bene agli arbusti dalla corteccia
colorata come Cornus stolonifera ‘Flaviramea’ o Cornus sanguinea, o con altri
cespugli come l’Edgeworthia chrisantha con la fitta ramificazione e i bottoni
fiorali presenti sui nudi rami invernali.
In caso di giardini in cui si vuole
far risaltare le architetture di un edificio, esaltandone per esempio le linee,
si consiglia di utilizzare piante piuttosto alte come le Calamagrostis, per
garantire un giusto equilibrio con l’edificio. Nei giardini formali o
caratterizzati da forme geometriche, si consigliano specie come la Stipa o il
Pennisetum che appaiono bellissime se associate a siepi di tasso, bosso o
ligustro.
Ripetute qua e là nella bordura di un
rilassato giardino di campagna, stabiliranno un immediato legame con il
paesaggio circostante. Qui è bene utilizzare specie dalle linee morbide, come
il Pennisetum, Stipa, e Deschampsia, evocative di quelle presenti in un prato
spontaneo.
Personalmente le utilizzo molto
spesso nel giardino formale, animato dalla loro dinamica personalità, la solida
trama delle forme geometriche verrà proiettata in una nuova dimensione. Ad
esempio, specie come Stipa gigantea o S. calamagrostis sono bellissime
associate a siepi di tasso o di bosso.
Non da meno e di forte impatto, le
graminacee perenni ornamentali lo sono quando associate all’architettura moderna,
ne esaltano la semplicità delle linee. Vetro, acciaio e cemento sembrano
rivivere dal contatto con queste piante che aggiungono un tocco inconsueto di
vitalità.
È quindi interessante e di enorme
effetto impiegare folte masse di piante piuttosto alte come Miscanthus o Calamagrostis
per garantire il giusto equilibrio con l’edificio.
Molto efficaci e di notevole impatto
invece nei giardini inverni, in quanto si associano molto bene ad arbusti dalla
corteccia colorata come Cornus e con molti sempreverdi.
LA MANUTENZIONE DELLE GRAMINACEE PERENNI ORNAMENTALI
Per la maggior parte delle graminacee
in autunno il fogliame non si tocca se ornamentale e piacevole; se secca (e
questo accade solo nelle zone molto fredde) si può tagliarlo subito alla base.
In generale quindi l’operazione di taglio delle parti secche si esegue dopo i
forti freddi, prima del risveglio primaverile. Indossate sempre i guanti per
questa operazione perché spesso la lamina fogliare è tagliente.
Infine al risveglio vegetativo all’inizio
della primavera una manciata di un concime a lenta cessione con adeguate proporzioni
di NPK, va molto bene il concime a lenta cessione che viene utilizzato per il
prato.
Se la messa a dimora è stata fatta
con adeguati criteri queste sono le uniche manutenzioni da effettuare alle
graminacee perenni.
Per chi volesse cimentarsi nella propagazione
si consiglia la divisione dei cespi ogni 3 – 5 anni.
In primavera appena le piante si sono
risvegliate dal lungo inverno e sono all’inizio della vegetazione, si procede
all’estirpazione del cespo. Poi con un vanghetto affilato si taglia in più
parti il cespo della graminacea, facendo attenzione che ogni porzione di pianta
ottenuta abbia qualche radice.
Per facilitare l’attecchimento, le
parti risultanti dalla divisione non dovrebbero essere troppo piccole. Quindi
si provvede a ridurre la lunghezza della chioma di due terzi, a ripiantare
(come descritto nella messa a dimora) e a irrigare abbondantemente e con
regolarità, almeno per la prima stagione.
Oggi vedremo 5 piante appartenenti
alla famiglia delle Graminacee ornamentali e considerate da tutti tra le più
belle in assoluto.
LE 7 ESIGENZE GENERALI
1. Terreno di media fertilità
2. Umido, ma ben drenato
3. Clima anche siccitoso (con alcune
eccezioni)
4. Tolleranza ph
5. Specie decidue: potatura alla base,
quando le foglie si sciupano, in autunno o primavera
6. Specie sempreverdi: pettinatura
foglie in primavera o taglio alla base
7. Propagazione in primavera per
divisione o per seme (con alcune eccezioni).
"Il Dottore del Verde" by R.Frontini
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