giovedì 9 luglio 2015

LE GRAMINACEE PERENNI - un nuovo modo di progettare il giardino





Nel giardino le Graminacee ornamentali sono le piante di uso più recente. Il loro aspetto riporta la mente agli habitat selvaggi battuti dal vento e dalle vedute infinite. Le grandi praterie americane del nord ovest, le highland scozzesi. In effetti si tratta di piante provenienti da ogni angolo del globo, quasi tutte appartenenti alla famiglia delle Gramineae-Poaceae.

In passato erano utilizzate con parsimonia e solo allo scopo di “riempire” o dare volume a bordi misti ed aiuole. Ora il loro impiego è più diretto ad esaltarne le trame e la testura, nonché le numerose e intriganti colorazioni che vanno dal verde brillante al bronzo al rosso, passando per un’ampia gamma di gialli, avorio, grigi e grigi blu, anche con effetti metallici piuttosto pronunciati.

Le Graminaeae-Poaceae sono un vasto gruppo di piante (in totale circa 10.000) a cui appartengono anche i cereali più noti e alcune tra le più belle e versatili specie da giardino che, nel corso dell’evoluzione, si sono adattate agli ambienti più diversi distribuendosi in tutto il mondo.

Alcune specie nei mesi invernali assumono tonalità particolari che si esaltano grazie ai freddi della stagione, diventando così indispensabili per rendere interessanti i giardini proprio in un momento in cui le fioriture sono assenti e la presenza di arbusti e cespugli con bacche è sempre abbastanza limitata.

Tutto sommato le graminacee ornamentali sono piante facili da gestire, con una sola potatura all’anno si elimina la parte aerea deperita al termine dell’inverno. Ogni tre o cinque anni si possono suddividere i cespi formando altre piante.


COME COLTIVARLE

L’utilizzo in contenitore su balconi e terrazzi ma anche in cortili, patii e piccoli giardini, ha avuto un forte incremento negli ultimi anni, anche perché si tratta di vegetali che una volta installati richiedono poche cure.
Per chi decide di utilizzarle in contrnitori su balconi è conveniente sceglierene di capienti e profondi o cassette di grandi dimensioni; vanno bene anche i grossi vasi in terracotta o plastica, preferibilmente alti e stretti, per meglio mettere in evidenza la bellezza e la verticalità della vegetazione. Le piante in vaso devono essere rinvasate ogni due anni nel caso di specie vigorose; per le specie meno vigorose questa operazione la si esegue ogni 3-4 anni.

Chi invece decide di coltivarle a pieno campo, quindi sul terreno del proprio giardino, deve tenere in considerazione che le graminacee mal tollerano i ristagni idrici, se il terreno fosse un po’ pesante e poco drenante è bene lasciare in fondo alla buca d’impianto del materiale come ghiaia, ciottoli o argilla espansa, per garantire lo sgrondo dell’acqua.
Nella buca d’impianto aggiungere anche un fertilizzante organico tipo cornunghia o letame pellettato così da costituire una dotazione per gli anni a venire.

Con l’avanzare della primavera si assiste a un rapido sviluppo; in estate l’acqua dovrà essere fornita in modo regolare, ma mai in eccesso, perchè  queste piante sopportano la siccità (la resistenza alla siccità è ovviamente minore in vaso).

Si utilizzano anche per aiuole stradali, rotonde o comunque in tutte le situazioni urbane dove occorre resistere all’inquinamento e a terreni difficili. Le graminacee si acquistano e si piantano preferibilmente in primavera.


LA DISPOSIZIONE NEL GIARDINO – COME INSERIRLE NEL PROGETTO

Le graminacee ornamentali si adattano perfettamente sia ai giardini moderni e che in quelli country o di campagna di aspetto più naturale. I loro effetti, anche dinamici, perché si muovono con un alito di vento, le rendono altresì interessanti per giardini concettuali.

Non dovrebbero mancare in tutte le situazioni in cui servono piante rustiche capaci di adattarsi al caldo e all’asciutto oppure all’opposto accanto a laghetti e ruscelli. Non mancano le specie e le varietà compatte che possono vegetare perfettamente in vasi e contenitori, sia caduche che sempreverdi.

Le specie di maggiore dimensione si possono usare come esemplari isolati oppure, in una bordura molto lunga, al fine di creare ritmo e variabilità nella composizione, da ripetere a una certa distanza. Quelle di taglia minore, danno i migliori risultati se piantate in massa. Le graminacee a cespuglio si accostano bene agli arbusti dalla corteccia colorata come Cornus stolonifera ‘Flaviramea’ o Cornus sanguinea, o con altri cespugli come l’Edgeworthia chrisantha con la fitta ramificazione e i bottoni fiorali presenti sui nudi rami invernali.

In caso di giardini in cui si vuole far risaltare le architetture di un edificio, esaltandone per esempio le linee, si consiglia di utilizzare piante piuttosto alte come le Calamagrostis, per garantire un giusto equilibrio con l’edificio. Nei giardini formali o caratterizzati da forme geometriche, si consigliano specie come la Stipa o il Pennisetum che appaiono bellissime se associate a siepi di tasso, bosso o ligustro.

Ripetute qua e là nella bordura di un rilassato giardino di campagna, stabiliranno un immediato legame con il paesaggio circostante. Qui è bene utilizzare specie dalle linee morbide, come il Pennisetum, Stipa, e Deschampsia, evocative di quelle presenti in un prato spontaneo.

Personalmente le utilizzo molto spesso nel giardino formale, animato dalla loro dinamica personalità, la solida trama delle forme geometriche verrà proiettata in una nuova dimensione. Ad esempio, specie come Stipa gigantea o S. calamagrostis sono bellissime associate a siepi di tasso o di bosso.

Non da meno e di forte impatto, le graminacee perenni ornamentali lo sono quando associate all’architettura moderna, ne esaltano la semplicità delle linee. Vetro, acciaio e cemento sembrano rivivere dal contatto con queste piante che aggiungono un tocco inconsueto di vitalità.
È quindi interessante e di enorme effetto impiegare folte masse di piante piuttosto alte come Miscanthus o Calamagrostis per garantire il giusto equilibrio con l’edificio.

Molto efficaci e di notevole impatto invece nei giardini inverni, in quanto si associano molto bene ad arbusti dalla corteccia colorata come Cornus e con molti sempreverdi.


LA MANUTENZIONE DELLE GRAMINACEE PERENNI ORNAMENTALI

Per la maggior parte delle graminacee in autunno il fogliame non si tocca se ornamentale e piacevole; se secca (e questo accade solo nelle zone molto fredde) si può tagliarlo subito alla base. In generale quindi l’operazione di taglio delle parti secche si esegue dopo i forti freddi, prima del risveglio primaverile. Indossate sempre i guanti per questa operazione perché spesso la lamina fogliare è tagliente.
Infine al risveglio vegetativo all’inizio della primavera una manciata di un concime a lenta cessione con adeguate proporzioni di NPK, va molto bene il concime a lenta cessione che viene utilizzato per il prato.
Se la messa a dimora è stata fatta con adeguati criteri queste sono le uniche manutenzioni da effettuare alle graminacee perenni.

Per chi volesse cimentarsi nella propagazione si consiglia la divisione dei cespi ogni 3 – 5 anni.
In primavera appena le piante si sono risvegliate dal lungo inverno e sono all’inizio della vegetazione, si procede all’estirpazione del cespo. Poi con un vanghetto affilato si taglia in più parti il cespo della graminacea, facendo attenzione che ogni porzione di pianta ottenuta abbia qualche radice.
Per facilitare l’attecchimento, le parti risultanti dalla divisione non dovrebbero essere troppo piccole. Quindi si provvede a ridurre la lunghezza della chioma di due terzi, a ripiantare (come descritto nella messa a dimora) e a irrigare abbondantemente e con regolarità, almeno per la prima stagione.
Oggi vedremo 5 piante appartenenti alla famiglia delle Graminacee ornamentali e considerate da tutti tra le più belle in assoluto.


LE 7 ESIGENZE GENERALI

1.      Terreno di media fertilità
2.      Umido, ma ben drenato
3.      Clima anche siccitoso (con alcune eccezioni)
4.      Tolleranza ph
5.      Specie decidue: potatura alla base, quando le foglie si sciupano, in autunno o primavera
6.      Specie sempreverdi: pettinatura foglie in primavera o taglio alla base
7.      Propagazione in primavera per divisione o per seme (con alcune eccezioni).


"Il Dottore del Verde" by R.Frontini






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