venerdì 18 marzo 2016

SICUREZZA DELL'ALBERO - si inizia dalla scelta della specie


In questo articolo, voglio iniziare un cammino che vi farà capire come dobbiamo operare per ottenere un albero sicuro e stabile. Mai come oggi, gli alberi sono importanti nel bene e nel male delle persone, infatti sono gli unici che riescono a diminuire la concentranzione di anidride carbonica nell'aria, ma sono anche gli attori di tristi vicende, di crolli che portano al ferimento e alla morte di cittadini.

La nostra ignoranza in materia ci porta spesso a colpevolizzare gli alberi, a crederli pericolosi per loro natura, ma non è così! La pericolosità degli alberi dipende soprattutto dalle scelte e dai trattamenti che vengono eseguiti da noi uomini nei confronti di questi esseri viventi maestosi e con una storia alle spalle che ci dovrebbe solo far invidia, per capacità di adattamento e complessità di sviluppo.

Pertanto cerchiamo di capire come sbagliare il meno possibile.

PER OTTENERE UNA PIANTA SANA E STABILE occore fare una serie di scelte giuste e ponderate, che partono da concetti basilari come:

- la scelta della specie da inserire,
- la qualità del materiale vivaistico scelto,
- lo spazio a disposizione in relazione alle piante da inserire,
- il sistema di ancoraggio e tutoraggio dell'alberatura a terra,
- le manutenzioni ordinarie e straordinarie da fare,

che tengano assolutamente conto del contesto urbano o extraurbano di insediamento.

Oggi voglio dare dei consigli su come scegliere l'albero da piantare nel vostro giardino o parco privato, o in un parco o un viale pubblico.

Partiamo appunto dalla scelta della specie, questa è la classica domanda che ci facciamo ogni volta che decidiamo di piantare un albero: "ma che pianta ci metto adesso?"

Le cose da valutare, che faranno propendere la scelta per una specie o un'altra, sono poche ma basilari:


1. Spazio a disposizione: per spazio a disposizione non si intende la superficie del giardino, ma la superficie a disposizione degli alberi o del singolo albero che andrò a piantare, pertanto vanno sottratte le zone dove l'albero radica inadeguatamente. Con questo termine intendo, sia ciò che concerne il mal radicamento, come zone impermeabili, zone aride con presenza di inerti, zone eccessivamente umide e acquitrinose, sia quello che riguarda l'interferenza tra pianta e infrastrutture, come reti tecnologiche, recinzioni, pozzi, piscine ecc.


2. Volume di insediamento della pianta: con questo termine prima ancora di scegliere la specie, vado a capire quale volume si addatta meglio alle zone adatte alla piantagione dell'albero. come ad esempio le altezze che l'habitat sopporta, l'architettura che il progetto richiede, le limitazioni che si hanno in termini di volumi ma soprattutto in termini di superfici per l'albero che andrò a piantare. Infatti, l'area di incidenza della chioma corrisponde anche a poco meno (a seconda poi della specie) dell'area esplorativa delle radici. Questo aspetto è importante perchè se noi diamo spazio alle radici, ed alla chioma in maniera adeguata e naturale la pianta crescerà senza particolari competizioni per i fattori vitali, tante piante vicine non entrano in competizione solo per la luce, ma anche per la conolizzazione del terreno da parte della radice.

3. Fattori biologici presenti: la pianta verrà scelta poi anche in funzione ai fattori biologici presenti, come l'andamento della temperatura annua (min. e max), il livello di ombreggiamneto della zona, la tipologia del terreno, la condizione di ventosità dell'area (esposizione ai venti dominanti). C'è un altro fattore che non è puramente biologico, ma di cui dobbiamo assolutamente tenere conto, perchè in ambito urbano specialmente può davvero fare la differenza, cioè, la possibilità di intervenire sulla pianta da parte di arboricoltori esperti.


4. Fattori limitanti (la non scelta): questi sono i fattori che spesso tendiamo a nasconderci perchè magari il nostro desiderio è quello di mettere a dimora piante che in quell'area non hanno le loro condizioni ottimali, ma che ci piaciono, e facciamo finta di non vedere. I fattori limitanti spesso sono i confini presenti (il codice civile obbliga la piantagione di alberi altro fusto ad almeno 3 mt dal confine), l'esposizione (il classico giardino della villetta a schiera esposto a Nord con terreno di riporto argilloso e sterile...ed al centro il limone...disperato e radicato come se fosse un medusa nel deserto), le superfici ridotte (il pino domestico piccino! messo a dimora in una quadrato di terra 3 x 3 mt...dopo 30 anni ne riparliamo!...se non scalza prima).

Elaborati tutti i nostri dati, otterremo una matrice, che ci farà capire di che tipo di pianta abbiamo bisogno. A questo punto affidandoci ad un progettista del verde, ad un esperto arboricoltore o ricercando nozioni in riviste e siti specializzati, individueremo la specie più aidonea e che rispecchia la matrice di dati ottenuta.

Questi sono elementi davero importanti da considerare, ora vi starete chiedendo: "Perchè sono importanti per la stabilità di un albero?"

Per prima cosa, un albero messo a dimora nel luogo giusto con le giuste condizioni fisiologiche, cresce sano e forte, ed un albero sano è più stabile di uno non sano.

Secondariamente, un albero che ha il suo habitat e lo spazio vitale adeguato, non ha bisogno di interventi straordinari, potature eccessive, tagli di capitozzatura indiscriminati, lesioni alle radici perchè infastidiscono il muretto o la pavimentazione. Tutto questo oltre a non intaccare la struttura portante e meccanica dell'albero non va ad aprire porte di entrata per patogeni come funghi e batteri che successivamente possono determinare fenomeni come carie, cancri o malattie che comunque indeboliscono e minano la stabilità dell'albero.

Purtroppo gli alberi non ci aiutano! a volte mi viene voglia di dire che se la cercano! Il loro potente e pionieristico spirito di adattamento, le portano a provarle tutte per resistere, sopportare la messa a dimora sbagliata, fattori biologici al limite, terreni inadeguati ed interventi brutali da parte dell'uomo, rimanendo attaccati alla vita fino all'ultimo, senza mollare mai.

Il problema che in alcuni casi si spengono lentamente ma a volte cedono improvvisamente mollando la presa della vita a cui hanno cercato di rimanere attaccate per così tanto tempo e contro tante avversità. Ma se questo cedere, avviene sopra qualcuno di noi...ecco che allora ci ritroviamo a dargli la colpa per la loro inadeguatezza.

In un articolo di un giornale locale ho letto: "Cade albero sull'auto del sindaco! tragedia sfiorata! Attenzione alle piante assassine!", io avrei scritto diversamente e sarebbe stata più giusta così: "Sindaco pirla! la pianta si vendica dopo anni di sofferenza e gli cade sull'auto!"

Per cui ATTENZIONE! per avere piante sane e stabili e per la sicurezza delle persone, i primi passi sono fondamentali, da li sviluppiamo o meno il rischio di cedimento di un albero.

A presto

Riccardo Frontini

www.drfrontini.it
facebook page: il Dottore del Verde







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