sabato 18 giugno 2016

Il Giardino Sensoriale e gli Ortogiardini



In questo articolo voglio continuare parlando della progettazione degli Ortogiardini e soprattutto delle caratteristiche dei giardini Sensoriali, cioè quelli che permettono di intensificare l'uso di uno dei cinque sensi che ci appartengono, e che in base ad una corretta progettazione permettono di giungere in porzioni del giardino dove ogni senso è più sviluppato, grazie all'uso di piante, acqua e materiali.

Iniziando con gli ortogiardini, le differenti tipologie si possono elencare e definire così:

ORTI-GIARDINI PER NON-VEDENTI
Stimoli sensoriali legati al tatto (materiali per sentieri, bordi, corrimano, trama del fogliame consistenza delle foglie), all’olfatto (fioriture, piante aromatiche, resinose essenze a foglia profumata), all’udito (uccelli, piccoli animali, fruscio foglie, pavimentazione sentieri), al gusto (frutta e verdura).

ORTI-GIARDINI PER BAMBINI
Aspetto ludico legato al movimento e al gioco, acqua, sabbia. Orientamento spazio temporale, attività multidisciplinare che coinvolge tutte le materie insegnate (geografia, matematica, lingua, scienze ecc.).

ORTI-GIARDINI PER ANZIANI
Mantenimento attività fisica, legame con il passato, simbolo di vita, orto familiare aiuole piante in vaso all’interno degli istituti.

ORTI-GIARDINI PER CARCERE
Sviluppo dell’autostima, accudimento, sospensione del giudizio, gratificazione risultato sia pratico che estetico (orto, frutteto, abbellimento degli spazi interni al carcere, inserimenti in progetti esterni).

ORTI-GIARDINI PER MALATI
Rilassamento, riduzione sensibilità al dolore, miglioramenti più veloci.

ORTI-GIARDINI PER DISABILI
Attività per mantenere e sviluppare abilità intellettuali e sociali attraverso lo stimolo sensoriale mirato.




Per quanto riguarda il giardino sensoriale in fase di progettazione dovremmo tener conto di queste particolari condizioni per ottenere il risultato sperato in ogni singola area dedicata ad uno dei cinque sensi:

TATTO: (mano, polpastrelli, piede, corpo) toccare per percepire le superfici, dà il confine del nostro corpo… tatto e movimento, contatto volitivo, fare precocemente esperienze tattili previene l’apatia, bisogno del bambino di toccare ed essere toccato, prolungare le esperienze tattili nel tempo.
IN GIARDINO: progettare percorsi stretti ( boschetti di bambù, siepi) e frondosi, toccare materiali diversi, accarezzare piante e foglie particolari, tronchi, creare sabbionaie e pietraie….

VISTA: (occhi e vista nelle varie ore della giornata) la luce plasma l’occhio che è a contatto con il cervello, stimolare la vista precocemente migliora il senso della distanza, creare effetti di chiaroscuro, luce ed ombra, poi i colori.
IN GIARDINO: giocare sul portamento e forma piante, puntare sul colore delle foglie anche nel trascorrere delle stagioni, creare belle prospettive, dare il senso della profondità, alto basso, anche con vasi e fioriere di diverse grandezze, i fiori come tavolozza con cui dipingere il giardino.

UDITO: (orecchio suono) il suono aiuta a cogliere qualità particolari, nella spirale dell’orecchio ci sono forze spirituali fonte di ispirazione interiore (sentire dentro) canto degli uccelli che cambia nei diversi momenti della giornata, saper cogliere le differenze distinguere tra udire/sentire (legato al sentimento) e ascoltare (legato alla concentrazione).
IN GIARDINO: cogliere i diversi suoni delle fronde, degli elementi naturali (vento pioggia…) rumore dei lombrichi calpestare un tappeto di foglie secche, far cantare i semi, il suono dell’acqua cascate zampilli….

OLFATTO: aiuta a capire la qualità delle cose, ciò che va e che non va (sano/marcio), ciò che porta salute (non solo fisica ma anche spirituale) ci aiuta a percepire anche le qualità morali delle cose (qualcosa che “puzza”).
IN GIARDINO: fare contrasti di odori e puzze ( fiori-arbusti) piante aromatiche terra fertile humus (profumo del bosco) terreno che puzza e profuma (compost), decomposizione come fonte di vita….

GUSTO: legato a ciò che porta salute o no al mangiare ad alimentarsi (e alle sue patologie) alla vita stessa percepire ciò che è sano o no legato più alla salute sul piano fisico sviluppo del piacere di assaggiare.
IN GIARDINO: l’orto è il luogo per eccellenza per fare esperienze di gusto imparare i sapori dolce, amaro, aspro, verde, maturo…. 



Riccardo Frontini - Agronomo Paesaggista


domenica 12 giugno 2016

ORTOTERAPIA - Progettare al servizio delle persone


Che le piante siano importanti per le persone è evidente sotto molti aspetti. I fiori sono spesso al centro di occasioni gioiose ma anche in caso di eventi tristi. Dedicarci anche solo per qualche ora alla cura di un orto, di un giardino o di un balcone ci avvicina alla terra, ci mostra i tempi della natura, ci insegna i ritmi delle stagioni, pone un limite alla nostra fretta, ci istruisce su come interagire con l’ambiente che ci circonda, ci rende più attenti e responsabili nei confronti della natura. In questo contesto si inserisce la TERAPIA ORTICOLTURALE che è un particolare tipo di terapia occupazionale che utilizza il rapporto con le piante e la terra per agire sulle varie problematiche che possono affliggere un individuo.

Più specificamente si può definire l’ORTOTERAPIA come una forma di cura che usa le piante, l’attività di giardinaggio e l’innata affinità che noi sentiamo verso la natura come mezzo professionale in programmi di terapia e riabilitazione. Principale scopo della riabilitazione è permettere all’individuo di raggiungere il suo massimo livello di indipendenza psicologica, sociale, fisica ed economica.

Il rapporto affettivo che si instaura tra la persona che ha problemi psichici e la pianta che cresce la aiuta ad imparare a prendersi cura di un altro organismo, assumendo delle responsabilità quindi aumentando la fiducia in se stessa e nelle proprie capacità. Le piante e gli animali consentono al paziente che se ne occupa di esercitare il suo controllo , la loro crescita, la loro vita riproduttiva e la loro morte forniscono l’immagine di un microcosmo di tutte le fasi dell’esistenza e dell’accettazione di ognuna. Il giardinaggio si pone quindi come ambito creativo di cura e di lavoro che offre all’individuo disagiato un ambiente dove realizzare se stesso. Inoltre queste attività si prestano molto al lavoro di gruppo sviluppando un senso di appartenenza, favorendo la socializzazione e la convivenza. Altri ambiti che vengono sviluppati sono la manualità, il piacere di lavorare all’aria aperta e l’interazione con l’ambiente.
I principali aspetti che interessano la terapia orticolturale sono:

  • ASPETTO TERAPEUTICO
  • ASPETTO SOCIALE
  • ASPETTO PROFESSIONALE
ASPETTO TERAPEUTICO

L’ortoterapia può stimolare diverse aree quali:
  • COGNITIVA: memoria, pensiero logico, orientamento, il linguaggio, il giudizio, la capacità di calcolo e apprendimento, la concentrazione, l’attenzione, la capacità di lettura e scrittura, la capacità di previsione e proiezione.
  • FISICA: per svolgere l’attività sono richiesti movimenti unilaterali e bilaterali, la coordinazione di movimenti fini, globali ed oculo-motori, forza e resistenza muscolari, dosaggio della forza, mantenimento delle posture, equilibrio, capacità olfattive( il profumo dei fiori e della terra), gustative( il sapore dei frutti a livelli diversi di maturazione, dolce-salato-amaro-acido), uditive ( il canto degli uccelli, il rumore dell’acqua e del vento), visive ( riconoscimento delle forme, dei colori, l’uso dello spazio) e soprattutto tattili ( consistenza, temperatura, umidità…)
  • COMPORTAMENTALE: il contatto con la natura riduce lo stress, i comportamenti aggressivi, l’affaticamento mentale, aiuta a combattere la depressione e l’ansia, distrae dalle stereotipie, stimola l’accudimento e il senso di responsabilità, stimola la pazienza, il rispetto delle regole, invoglia all’esplorazione dello spazio circostante, aiuta l’autocritica, il lavoro di gruppo porta al rispetto delle esigenze altrui

ASPETTO SOCIALE

L’attività di terapia orticolturale stimola le capacità affettive (il paziente si prende cura delle piante che gli sono state affidate); aiuta a migliorare l’autonomia, offre momenti di progettazione partecipata con la formulazione di proposte sui lavori da eseguire, migliora l’autonomia sulla gestione dell’abbigliamento e l’igiene personale, offre un’attività gratificante attraverso lavori creativi e piacevoli. Veder crescere una piantina seminata da noi ci fa sentire capaci di fare qualcosa e questo aiuta l’autostima. La competenza lavorativa che si acquisisce migliora il concetto di sé e facilita la socializzazione stimolando il senso di responsabilità e l’iniziativa.

ASPETTO PROFESSIONALE


Dove il tipo di disagio della persona che partecipa ad un’attività di ortoterapia lo consente è possibile progettare un percorso riabilitativo che permetta l’acquisizione di competenze specifiche per un possibile inserimento nel circuito lavorativo. Questo può essere possibile utilizzando lo strumento delle borse lavoro e dell’inserimento in cooperative sociali che si occupano del verde sia pubblico che privato. 



Ad oggi sono stati eseguiti molti progetti di questo genere dove si uniscono diverse professionalità, alla base rimane fondamentale in ogni modo, trasportare i concetti di progettazione classica, non più al servizio della bellezza o la comodità, ma soprattutto al servizio della persona, intersecando bene gli aspetti sopracitati, con gli obiettivi e con la capacità di progettare.

Riccardo Frontini